Michele Giovinazzo e Alessandro Garombo hanno partecipato agli ultimi Mondiali di Pizza Classica a Parma il 9 -10 -11 aprile.
Michele che emozioni ha suscitato questa esperienza?
«È stata un’esperienza molto bella, simile alla prima partecipazione che feci nel 2006. Questa volta però ho partecipato in coppia con il mio collaboratore Alessandro. Ci siamo misurati con grandi professionisti più bravi di me. Mi sento sempre in divenire, la mia passione è qualcosa che cresce e si evolve in relazione alle esigenze dei miei clienti. Loro sono il mio più grande stimolo».
Come ti relazioni con Alessandro?
«Credo fermamente nel lavoro di squadra. In Alessandro ho trovato un collaboratore curioso, dinamico, volenteroso e preparato. Impara molto in fretta. Sono soddisfatto del suo operato».
Come nasce Barbarossa?
«Abbiamo studiato e sperimentato oltre quattro mesi prima di arrivare al risultato finale. La combinazione di farina 1 e barbabietola sapientemente miscelate, ci ha permesso di ottenere un impasto gradevole al palato e alla vista. La base si presenta di colorazione rosa molto intenso, quasi fucsia. Abbiamo voluto sposare ingredienti semplici della tradizione italiana come la scamorza affumicata siciliana, pomodorini secchi calabresi e fiori di zucchine piemontesi in pastella. Per la pastella abbiamo utilizzato la birra Circe di Walter’s Pub dando origine ad una bella collaborazione che prevede nuovi progetti».
Raccontaci del momento della gara.
«Io ho fatto da assistente ad Alessandro. Lui è stato impeccabile. Ero molto ansioso mentre lui era tranquillo. L’impasto si è presentato “capriccioso”, in gergo tecnico significa che dando la forma non si riesce a fare la pizza rotonda come prevedono i canoni culinari. Ero agitato ma lui con grande maestria e il tocco giusto è riuscito a preparare la Barbarossa tonda e rosa pronta per essere guarnita. Avevamo molti giudici intorno ma, la cosa che mi ha fatto più piacere è stato vedere tanta gente comune che ha voluto assistere alla preparazione di questa prelibatezza così colorata. Persino una squadra ucraina ci ha chiesto di assaggiarla dopo la cottura».
Quali sono i parametri di valutazione della gara?
«Sono molti, si guarda all’ordine, alla pulizia, alla tecnica, all’organizzazione, alla cottura, all’estetica e in fine al gusto».
Hai detto che hai usato farina 1, perché questa scelta?
«Eticamente, per motivi di salute comune, ho deciso di non usare più prodotti raffinati. Le mie pizze sono fatte solo con farina 1».
Come vi siete classificati?
«Non lo sappiamo ancora, bisogna aspettare maggio, eravamo tantissimi oltre 700 solo per la Pizza Classica».
Qual è il tuo “credo” in pizzeria?
«Curiosità e gentilezza. Garanzia di un prodotto buono, stagionale nel rispetto delle tradizioni con un occhio all’innovazione».
Quando potremo assaggiare la Barbarossa?
«Da questo fine settimana potrete deliziarvi con la nostra new entry. Vi consiglio di prenotarla prima perché l’impasto
segue una procedura particolare e l’offerta è limitata alla richiesta. Vi aspetto».
Giuseppina Melino