L’inizio del torneo “1° Memorial Nino Converso”, previsto per domani alle ore 9,30, presso il Campo Comunale Zanirato in via IV Novembre n°8, Cambiano, alla presenza di Marilena Converso, è stato spostato causa maltempo nelle giornate del 23, 25 e 26 maggio alle ore 18,00. In Campo si sfideranno martedì nel girone blu le squadre di Trofarello, Cambiano e Carignano, giovedì nel girone bianco gli esordienti 2010 delle squadre Duomo di Chieri, PSG e del San Giacomo, mentre la finale verrà disputata venerdì. Le partite saranno di 2 tempi da 15 minuti sia per le fasi di qualificazione, sia per la fase finale che sarà giocata in 9 vs 9.
Con uno scritto fatto arrivare in redazione la figlia Marilena Converso così ricorda il padre Nino, scomparso il 22 febbraio 2009.
«Ogni giorno sulla mia scrivania incontro lo sguardo gioioso di mio padre Nino dentro una fotografia. il suo giovane corpo nella divisa da calciatore e l’abbraccio sincero al suo compagno di squadra sono l’espressione più autentica delle sue passioni e dei suoi valori: la famiglia, l’amicizia e l’amore per il calcio – racconta Marilena Converso, e continua – Il calcio è stata la “sana malattia” da cui noi tutti i Converso siamo stati contagiati, e dalla quale mai siamo guariti».
«Così se mio nonno Nuciu è stato il fondatore e presidente della squadra A.C.Cambiano, senza dubbio mio papà ne è stato l’erede più meritevole per l’impegno, la determinazione e la caparbietà con cui ha dato continuità a “questa creatura sportiva” di cui ancora oggi si vedono le gesta – racconta la Converso – Mai dimenticherò gli allenamenti in campo sportivo, le partite sofferte, le cataste di “Tutto sport” archiviate (più che giornali delle vere e proprie bibbie calcistiche), le discussioni per quel “goal” mancato, l’esuberanza con cui condivideva i successi della Juventus insieme al suo amato fratello Vincenzo e le urla di gioia per le vittorie della bella “Signora Bianco Verde”».
«Quanta allegria e quante risate riecheggiano ancora nella mia memoria – ricorda Marilena Converso – Mio padre è stato un uomo d’altri tempi, un uomo di parola, intelligente, educato e coraggioso e solerte nel trovare sempre soluzioni ai problemi. È stato un calciatore leale, generoso e capace di regalare la sua esperienza e il suo “cuore” agli altri compagni dove la tecnica falliva e non era più sufficiente la strategia del gioco».
«Il vero giocatore è un altruista, è un artista che tende la mano e rivela una grande anima – diceva sempre mio padre – Se sei preda di avversità e malinconie, non indugiare, vai a giocare a calcio o segui le tue passioni, condividi con gli altri gioie e dolori, sentirai emergere una nuova forza, vedrai la luce dove prima c’era il buio. Il vero vincitore è colui che vince sulla propria oscurità».
«Sono orgogliosa di aver avuto un padre così e con fierezza porto il suo cognome – conclude la Converso – Mi piace pensare che stia organizzando una partita tra angeli e demoni e se lo conosco bene, avrà convertito tutti al potere “seduttivo” del calcio».