In occasione della rassegna “La lunga stagione dell’arte cambianese” a cura di Daniela Miron e Santina Barbera si inaugura, il 15 luglio, alle ore 17,00 e presso la Biblioteca “F.lli Jacomuzzi di via Lagrange n°1 a Cambiano, la mostra “Realtà e fantasia” di Claudio Fassio, Presidente del Piemonte Artistico e Culturale.
Sig Fassio, come nasce la sua passione per l’arte?
«Sono nato a Santa Caterina di Rocca D’Arazzo nel 1946 e dal 1950 vivo a Torino. Già dal 1953 ero attratto dal disegno, mia mamma per natale mi regalò una cassetta di colori ad olio che conservo ancora e con cui feci il primo dipinto che rappresentava la lanterna di Genova che tengo appeso nel mio studio in Via Goito di Torino. Negli anni ’70 ho incominciato a frequentare altri pittori e a prendere lezioni di pittura ad olio. Dal 1975 al 1997 sono stato responsabile della sezione artistica del CRAL Sanpaolo, dove ho organizzato corsi di “Acquerello Olio incisione Nudo”».
Quali mostre ricorda in particolare?
«La prima personale la feci alla Galleria S.Giors, storica galleria del Baloon nel 1973. Tra quelle che mi hanno lasciato un segno la personale ai Portici di Piazza Vittorio, le due personali alla Promotrice delle Belle Arti Torino, la personale al Piemonte Artistico in Piazza C.L.N e al PAC di Piazza Solferino. I miei dipinti da una ventina di anni vengono esposti e battuti in asta da Sant’Agostino Case D’aste».
Qual è stata la sua evoluzione artistica?
«Dopo anni di studio su colori e prospettive dal figurativo ho incominciato ad interessarmi all’astratto. Visitando mostre in tutta Italia e non solo, colpito da Burri ho provato tecniche diverse che continuo a perfezionare a tutt’oggi.
Anche la tecnica dell’incisione l’ho imparata da un grande amico e maestro Nando Eandi. Dal 1984 sono socio alla Promotrice e al Piemonte Artistico dove ho ricoperto varie cariche sociali. Attualmente ricopro la carica di Presidente del PAC, nota associazione artistica voluta dai “6 di Torino” fin dal 1956. Sono 63 gli artisti che espongono le loro opere in gallerie prestigiose del Piemonte».
Qual è la sua opera più cara?
«L’opera a cui tengo in particolare è “La casa dei nonni di Papa Francesco a Portacomaro D’Asti”, da me dipinta e regalata dai Gesuiti torinesi al Santo Padre».
Quali sue opere saranno esposte nella rassegna d’arte cambianese?
«Saranno esposti a Cambiano 8 dipinti figurativi, di cui 1 incisione e 9 dipinti astratti».