Al via la stagione sportiva per l’associazione calcistica San Luigi Cambiano sabato 1 settembre dalle ore 15,00 presso il campo sportivo dell’oratorio in Vicolo Colombaro 1. Si riparte con un nuovo Direttore Sportivo Ilario Nesci.
Che cosa avete in programma per la giornata?
«Per i più piccini il gioco è l’elemento fondamentale per affacciarsi allo sport che deve essere unito a qualcosa di più strutturato: alle attività motorie e quindi alla corsa, all’equilibrio e all’abilità legata alla semplice guida della palla.
Per le categorie esordienti e giovanissimi ci saranno l’attivazione giochi di posizione, small sided games e qualche piccolo torneo».
Da quando ha assunto la carica? La sua presenza quali novità introdurrà al San Luigi?
«La carica mi è stata affidata a giugno. Mi dedicherò alla ricerca di sponsor, fondamentale per una società come la nostra che essendo di provincia non ha un bacino molto ampio. È importante salvaguadare la nostra realtà di oratorio ragionando ed operando come una società. Mi spiego meglio. Il San Luigi è una vera società di calcio che ha la sede e si allena all’interno di un oratorio, ritrovo sportivo per tanti bambini e ragazzi».
Dopo l’open del 1 settembre ci saranno le iscrizioni. Quanti iscritti conta di avere per quest’anno? Quali obbiettivi si è prefissato?
«Affiancato da persone che già operavano in società con ottimi risultati siamo riusciti ad ottenere il più grosso risultato sportivo che va oltre qualsiasi vittoria. Per due anni abbiamo mantenuto lo stesso numero di iscritti. Il risultato parla da se. Per la prossima stagione abbiamo incrementato il numero dei 2006 di 8 unità che ci permetteranno di fare una categoria giovanissimi 2005 con l’inserimento dei 2006 a completamento della rosa».
Che cosa è il calcio è quanto è importante per lei?
«Il calcio come tutti gli sport di squadra è la miglior vitamina nella crescita dei nostri giovani dal punto di vista delle relazioni umane e fisiche. La mia idea di calcio non è quella che vediamo in tv. Fondamentale il rapporto con i genitori, si prendono decisioni condivise su tornei orari ecc. senza imposizione con il bambino che è al centro del progetto. Lui sogna noi cerchiamo di accompagnarlo nel cammino che lo aspetta, ma dovrà essere sempre lui a sognare perché é un suo diritto e se non ci riusciremo l’avremmo consegnato al mondo ugualmente forte».