Valentino Pavin, ex agente di commercio e musicista, si racconta nel suo primo libro “Le rose fioriscono d’inverno”, pubblicato con la Pathos Edizioni.
A Cambiano se si parla di Valentino Pavin tutti pensano al musicista. Come nasce invece l’idea di scrivere un libro?
«So indicare il giorno in cui tutto è iniziato. Era il 15 dicembre del 2022, nevicava. Ho guardato la siepe di casa e ho pensato tra me e me “Guarda una rosa che fiorisce d’inverno”. Sono uscito e l’ho fotografata. È quella che vedete sulla copertina del libro. Avevo già scritto in precedenza della mia infanzia, solo qualche ricordo condiviso sui vari gruppi di paese sui social. Da quella rosa ho iniziato però a fare un viaggio nei ricordi. Ho preso coraggio e ho cominciato a raccontarmi attraverso il mio alter ego Valerio, il protagonista del mio libro, che è appunto un romanzo tratto da una storia vera, la mia».
Quale sua esperienza importante ha voluto condividere?
«Nel libro ho voluto lanciare un ammonimento importante ai ragazzi che decidono di lasciare il percorso di studi, come ho fatto io ai mie tempi. Quello che definiamo con leggerezza “un inutile pezzo di carta”, riferendoci al diploma, alla laurea, sarà quello che ti porterà ad essere demansionato lavorativamente, non valorizzato come persona, caricando la tua vita di frustazione. Io ho colmato questa lacuna con la musica, ma ammetto che è stata una scorciatoia che mi ha dato tanta soddisfazione ma non ha mai veramente colmato questo vuoto. Voglio invitare i genitori a stare accanto ai loro figli, oggi più che ai mie tempi il percorso scolastico è essenziale, il vero punto di partenza nella vita».
Il ricavato dei libri andrà all’Associazione Missione Autismo – Asti ODV, vuole raccontarci qualcosa di questo grande progetto per ragazzi e famiglie?
«Io e il Presidente Gabriele Nebiolo e sua moglie, la Segretaria dell’Associazione Paola Bombaci, avevamo un rapporto di lavoro, ero uno dei loro rappresentanti. Quando ho scritto il libro ho subito pensato di devolvere il ricavato per sostenere questa che è un’Associazione di genitori, nata per accompagnare i ragazzi nella costruzione di una vita indipendente, costruire luoghi di inclusione, sostenere il diritto all’abitare e al lavorare secondo la Convenzione ONU 2006. Nel mio piccolo desidero dare un supporto concreto e contribuire a dare forma ai sogni di questi ragazzi e alle loro famiglie».
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