È Monica Grossi ad essersi aggiudicata il primo premio dell’estemporanea di pittura “Acqua Amica” della XXXVI Edizione di Cambiano come Montmartre, svoltasi il 17 settembre a Cambiano.
La giuria, composta dall’Assessore Daniela Miron, Silvana Nota, Massimo Meli, Rosa Maisano, Laura Frus e Antonio Zaccone, ha deciso di premiare l’opera “Acqua risorsa preziosa da proteggere” della pittrice cambianese con un primo premio meritatissimo.
Il secondo posto del concorso è stato assegnato poi al pittore Roberto Balducci, il terzo premio a Renzo Musso e le menzioni rispettivamente a Bruno Giorgio Cristian, Gianfranco Oddone e Giancarlo Laurenti.
«Dovendo seguire il tema “Amica Acqua” ho avuto un po’ la percezione di dover fare un quadro meno figurativo e un po’ astratto, allora ho giocato più che altro con i colori del blu e ho inserito, facendo uno schizzo a carboncino, il campanile e la Torre Stellina di Cambiano» – racconta Monica Grossi.
Questo per la pittrice è il secondo Montmartre vinto. Il primo premio arriva anche nel 2021 quando a causa del Covid l’estemporanea di pittura fu inserita nella Sagra del pomodoro: «Il titolo era “Rosso Pomodoro”, allora ho optato per uno scorcio di Cambiano in bianco e nero a cui ho poi ho dato una pennellata – uno sbrincio dico io – di colore rosso sopra il paese, come se fosse un pomodoro schiacciato. È piaciuto molto e ho preso il primo premio».
Entrambi i due quadri vincitori sono nell’ufficio del Sindaco Carlo Vergnano, a cui le opere sono piaciute tanto da decidere di non portarle in biblioteca e di tenerle in Comune.
«La mia soddisfazione più grossa e che con questo ho 4 quadri miei in Comune – chiosa Grossi – almeno rimangono a casa».
Quale tecnica ha usato per il quadro di quest’anno?
«Una tecnica mista con dell’acrilico rifinito con l’olio. Ho poi usato il carboncino, i pastelli a olio, una tecnica mista su tela».
Qual è il motivo del titolo “Acqua risorsa preziosa da proteggere”?
«Ho scelto questo titolo proprio per il significato che doveva avere l’estemporanea che si basava sull’essere preziosa dell’acqua, che non va sprecata ecc.».
Quali sono le difficoltà del dipingere in estemporanea?
«Dipingere “en plein air” non è semplice, perchè non sei nel tuo studio tranquilla, con la luce giusta, il colore che non asciuga e ti prendi i tempi che vuoi. In estemporanea ovviamente sei all’aperto, il sole gira e quindi le ombre cambiano, il colore asciuga molto più velocemente e poi c’è un tempo ridotto, in 3/4 ore devi timbrare la tela, la devi sviluppare, consegnare e il più delle volte c’è anche un tema da seguire. Non è semplice però è bellissimo, ti carica di adrenalina. Le giornate dei concorsi sono belli prima di tutto perché sono domeniche spensierate dove ci si ritrova ormai tra pittori con cui ci conosciamo da anni, poi si pranza tutti insieme, si condivide la stessa passione, ci si confronta. Poi c’è il momento della premiazione in cui si diventa tutti un po’ agguerriti. È proprio bello ritrovare queste persone. Ci sono tante persone anziane che dipingono da una vita, che sono artigiani dell’arte eccezionali. È bellissimo dipingere a casa per i quadri che devo portare nelle gallerie, e che ovviamente faccio in studio, però non rinuncio a fare le estemporanee perché mi danno sempre quella adrenalina in più».
Monica è costantemente impegnata in mostre e concorsi, tra questi meritevole di menzione il concorso a Candiolo che è alla 50 Edizione de ”Il grillo d’oro”, un concorso in cui almeno uno dei quadri viene dato all’asta per l’ospedale. Sabato 23 ha esposto alla Promotrice delle Belle Arti, come membro del Piemonte Artistico. Il 1 ottobre Grossi parteciperà al concorso in estemporanea al Santuario di Vicoforte, un ritrovo annuale per la pittrice. Il 5 ottobre è invitata a esporre alla Sagra della “bagna càuda” a Saule, dove c’è una sala espositiva molto bella per inaugurare le mostre dentro al Parco del Monviso. Il 7 ottobre la trovate a Palazzo Opesso di Chieri.
Davvero una bella soddisfazione per questa grande passione per la pittura: «Premi ne ho vinti tanti ma ho il negozio, la famiglia, i genitori anziani e mi rimane poco tempo. Vorrei fare molto di più perché ci sono le gallerie che chiedono i quadri. Riesco a dipingere solo la sera, il mercoledì pomeriggio quando sono a casa e quando recupero 2 ore di tempo. Diciamo che produco abbastanza, quando ho l’ispirazione vado, fossero anche le tre di notte».
Quanto è emozionante essere premiati nella propria città?
«Le premiazioni sono sempre coinvolgenti, emozionanti. Fosse anche un quarto premio, fosse anche solo una menzione, comunque il fatto che una giuria tecnica noti il tuo quadro è una grande emozione. Arrivano anche le critiche che vanno sempre bene, anche quelle negative, aiutano a migliorare e a crescere. Diciamo che quando vieni premiata a casa tua, nel tuo paese, dove c’è tutta la gente che ti conosce è una grande emozione. Sono state tantissime le persone che mi hanno scritto, sono venute in negozio a farmi i complimenti. In tanti volevano comprare il quadro, non credevo che piacesse così tanto, come gli altri due che ho esposti in vetrina».